Al Castel dell’Ovo l’arte si svela attraverso la scultura in bronzo nella mostra personale “Domenico Sepe, la materia e l’eterno: l’Arte svelata”.
L’esposizione a cura di Daniela Marra patrocinata dal Comune di Napoli è stata inaugurata il 30 ottobre.
La fascinazione per le velature si materializza in particolare nella rappresentazione drammatica del Cristo Rivelato, per la prima volta in esposizione sotto il cielo partenopeo. L’arte si confronta con la città, le sue stratificazioni e l’aspetto sacro, in un viaggio dall’argilla al bronzo, dalla caducità all’eterno, attraversando una continuità storica che omaggia i grandi maestri. La scultura di Sepe esalta l’antico nell’innovativa e potente drammaticità del racconto contemporaneo.
Per dare voce a un’esigenza di recupero del dialogo tra le arti l’esposizione che resterà aperta tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 18:00 fino al prossimo 22 novembre, prevede anche una ricca rassegna artistica organizzata da “Ritmartelab”, “Salotto culturale tematico” e “Associazione Cristo Rivelato”.
Dall’arte, alla musica, dal teatro alla letteratura, tra incontri musicali, presentazioni di libri e momenti teatrali, la mostra conterrà degli appuntamenti di grandi rilievo culturale. Tra questi, a chiusura dell’evento, il concerto “Pagine di archivio sonoro” di Francesca Curti Giardina e quello degli Acquazone “L’emozione del Ritorno”.
«Una mostra – ha spiegato lo scultore Domenico Sepe – che racconta l’evoluzione e la creazione del “Cristo Rivelato”. Nella “Sala delle Carceri” a Castel dell’Ovo lavorerò a un’opera che racconta un simbolo, una figura legata a Napoli. Un progetto davvero straordinario e interessante pensato e realizzato in collaborazione con Daniela Marra. Un rapporto tra me artista e l’apprezzata museologa che ha dato vita a progetti fondamentali e a incontri intellettuali concretizzatisi in sculture. Questa nuova opera per il 2022, di grandi dimensioni, nasce proprio da un nostro incontro in bottega dove partoriamo sempre grandi idee grazie a una serie di suggestioni artistiche. Al centro della mostra a prendere corpo è anche il dialogo tra le arti, un incontro tra anime e universi con l’arte intesa come un linguaggio universale. Ne è una dimostrazione il libro d’arte di Daniela Marra, Domenico Sepe. “La materia e l’eterno”. Un lavoro editoriale nato proprio da questa nostra fusione e dalla lettura spirituale dell’autrice di ciò che lei vede e sente nella scultura. Quando parlo di lettura spirituale, parlo di una lettura non visibile. Una lettura percettiva di quello che Daniela ha avvertito con le mie sculture. Il dialogo nasce quasi come l’esigenza di dover rendere eterna attraverso la parola scritta questo rapporto di bellezza tra linguaggi. Il testo è una sintesi naturale dell’incontro tra l’artista e la scrittrice che riesce a cogliere degli aspetti fin’ora mai messi in risalto. Un avvicinamento che rende giustizia letteraria al bello, attraverso una polifonia di suggestioni culturali. La museologa Daniela Marra racconta l’anima, l’invisibile, con una lettura profonda stratificata, ma anche lirica e storiografica».