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Non solo G20: il 22 e 23 luglio “La Cultura come Cura: Napoli Metropoli UNESCO e Porta del Mediterraneo di Cultura e Innovazione”, a Napoli gli Stati Generali della Cultura

Il 22 e il 23 luglio prossimi Napoli non sarà solo la capitale mondiale dell’ambiente per il vertice dei Ministri di settore del G20, ovvero dei Paesi più industrializzati, ma sarà anche la capitale della cultura.

A margine della manifestazione internazionale si svolgeranno, infatti, nell’aula consiliare del Complesso monumentale di Santa Maria la Nova, quelli che possono essere definiti gli Stati Generali della Cultura non solo dell’area metropolitana, ma dell’intero Mezzogiorno d’Italia.

Giovedì 22, dalle ore 16.00, e venerdì 23, per l’intera giornata, nel chiostro si alterneranno gli attori principali di un segmento che ha vissuto momenti difficili in quest’ultimo anno e mezzo ma che ora è pronto a rilanciarsi in maniera veemente, grazie anche al lavoro, spesso a fari spenti, svolto da istituzioni come la Città Metropolitana di Napoli, che ha continuato a programmare e a costruire reti, a ‘fare comunità’ per uno sviluppo armonico e condiviso del territorio.

La due giorni, dal titolo “La Cultura come Cura: Napoli Metropoli UNESCO e Porta del Mediterraneo di Cultura e Innovazione”, prende le mosse proprio dal percorso compiuto in questi anni dalla Città Metropolitana – sotto la guida del Sindaco, Luigi de Magistris, e con l’impulso della Consigliera Delegata, Elena Coccia – che ha indirizzato la sua strategia sulla consapevolezza che l’area metropolitana partenopea non è solo Pompei, ma è un inesauribile scrigno di tesori, molti dei quali non ancora conosciuti e valorizzati ma non per questo di minor pregio. Tesori nascosti che sono stati legati a quelli più noti, a quelli ad esempio già riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, attraverso 50 itinerari metropolitani sviluppati su base tematica, geografica, antropologica.

Sono stati così recuperati, valorizzati e portati alla ribalta, anche nei più prestigiosi saloni internazionali di settore, luoghi come la Fescina di Quarto o il sito archeologico di Liternum, il Parco Sommerso della Gaiola e le Scale di Napoli, il Cammino dei Teatri antichi, il Sentiero degli Dei sui monti Lattari, il parco archeologico-fluviale di Longola a Poggiomarino, il sistema delle residenze borboniche, e tanti, tanti altri.

Un percorso che si è rivelato vincente, e che è culminato con la scelta di Procida come Capitale italiana della Cultura 2022, la cui candidatura fu annunciata e presentata per la prima volta proprio in Città Metropolitana.

Per la prima sessione speciale Procida 2022

E proprio a Procida è dedicata la prima sessione del Convegno, quella del pomeriggio di giovedì 22, dalle ore 16 – intitolata «Procida nella Baia di Napoli. Una Capitale della Cultura tra Aria Acqua Terra Fuoco. Presentazione della Strategia, del Manifesto e delle Pubblicazioni della Città Metropolitana di Napoli su Patrimoni Culturali, Itinerari Culturali e Rete dei Siti UNESCO» – che vedrà gli interventi di Agostino Riitano, direttore della candidatura di Procida 2022, del Sindaco dell’isola, Dino Ambrosino, di Felice Casucci, Assessore al Turismo della Regione Campania, Annamaria Palmieri, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Massimo Clemente, Direttore IRISS – CNR, di Salvatore Capasso, Direttore ISMed – CNR, Giuseppe Gaeta, Docente di Antropologia Culturale, già Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Romano Benini, Docente di Sociologia del Lavoro, esperto della Presidenza del Consiglio e del programma “Il posto giusto” in onda su Rai3, Giuseppe Oliviero, Vice Presidente nazionale CNA, Enrico Panini, Capo della Segreteria politica del Sindaco Metropolitano di Napoli, Gabriele Capone, Soprintendente Archivistico e Bibliografico della Campania e della Calabria, Teresa Elena Cinquantaquattro, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, Alessio Pascucci, Presidente Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale. Chiuderanno la sessione, che sarà moderata dalla giornalista Désirée Klein, gli interventi della Consigliera Coccia e del Sindaco de Magistris.

Venerdì mattina

La mattinata del venerdì sarà dedicata alle «Buone Pratiche della Cultura come Sviluppo attraverso le Zone Omogenee della Città Metropolitana», sulla base delle esperienze poste in essere dalla Città Metropolitana in questi anni in una rete di collaborazione con altri soggetti istituzionali: gli itinerari del sottosuolo e delle acque nel territorio metropolitano di Napoli, la valorizzazione del Patrimonio Materiale e Immateriale delle Confraternite, l’educazione al patrimonio nelle scuole e Cittadini del Sito UNESCO, il Portale Metropolitano della Cultura e del Turismo sostenibile, il Polo Turistico Locale dell’Area Vesuviana, la Rotta di Enea riconosciuta Itinerario Culturale Transnazionale del Consiglio d’Europa, la fruizione in realtà aumentata 4D del sito di Liternum, il «circuito delle eredità culturali borboniche» nel territorio metropolitano e nel Mezzogiorno, il progetto degli itinerari Slow Food / UNESCO in area flegrea e vesuviana.

Interverranno Robert Piattelli, esperto dei processi culturali, co-fondatore BTO Educational, Luigi de Giacomo, Segretario Comitato Popolare Difesa dei Beni Pubblici e Comuni Stefano Rodotà, Gabriele di Napoli dell’Osservatorio sito UNESCO del Comune di Napoli, Maria Lionelli di Slow Food Campania, Alessandro Manna, Presidente Associazione per i Siti Reali e le Residenze Borboniche, Giovanni Cafiero, Presidente dell’Associazione Rotta di Enea, Marcella de Martino, Prima Ricercatrice IRISS CNR, Roberta Varriale, Ricercatrice ISMed CNR, Isabella Valente, Docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università Federico II Napoli, il Direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano, e i Sindaci di Giugliano e Terzigno, rispettivamente Nicola Pirozzi Francesco Ranieri.

La terza sessione

Terza e ultima sessione, venerdì 23 dalle ore 16, dedicata a «Città e Associazioni in rete per una rinnovata Comunità di Patrimonio», che vedrà la partecipazione dei 92 Comuni dell’area metropolitana e delle associazioni di promozione culturale. L’obiettivo di questa ultima parte è quella di guardare al futuro, di porre le basi per quello che dovrà essere il Piano Strategico Metropolitano della Cultura come Sviluppo.

Oltre ad alcuni relatori già presenti nella sessione mattutina, ci saranno anche gli interventi di Pasqualino Costanzo di Cantiere Giovani, referente Rete CSL, Giovanni Serritelli di Slow Food, Giuseppe Serroni, Associazione I Sedili di Napoli, Raffaele Zito, Portavoce della Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, Maria Teresa Moccia di Fraia, Docente, Referente Campania Associazione Rotta di Enea, e Francesco Escalona, esperto di politiche territoriali e del paesaggio. Conclusioni affidate alla Consigliera Coccia e al Sindaco de Magistris.

Le Istituzioni

“Questa due giorni premia il lungo e faticoso lavoro fatto in questi anni, addirittura spesso tra gli ostacoli frapposti da un quadro normativo ostile e inadeguato, per la valorizzazione dello straordinario patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico della Città Metropolitana di Napoli”, ha affermato il Sindaco de Magistris. “Accanto agli itinerari sviluppati – ha aggiunto – abbiamo aggiunto, attraverso il Piano Strategico, anche una ingentissima quantità di risorse a favore di tutti i Comuni, senza distinzione di colore politico, affinché questi percorsi potessero essere recuperati, valorizzati e resi disponibili ad un’ampia fruizione turistico-culturale. È stato un lavoro guidato da una visione strategica della vocazione della nostra area metropolitana, che non ha uguali al mondo quanto a bellezza, storia, cultura”.

“Quello che ci avviamo a celebrare – ha sottolineato la Consigliera Coccia – è nello stesso tempo il termine di un percorso, che ha visto tanti bellissimi momenti, come il boom del turismo nell’area metropolitana, i successi di Procida e della Rotta di Enea, ma anche momenti difficili come questi mesi segnati dal Covid-19, e l’inizio di un nuovo ciclo, che possa prendere le mosse e far crescere quei progetti che noi abbiamo piantato con solide radici, con un vero e proprio Piano Strategico della Cultura. Il nostro motto è stato sempre che non c’è solo Pompei, non ci sono solo i siti già insigniti dal sigillo UNESCO, e che occorra decongestionare, destagionalizzare, allungare i periodi di permanenza, proporre un’offerta turistica e culturale sempre più vasta e diffusa, valorizzando le bellezze di tutti i 92 comuni dell’area metropolitana. E oggi dobbiamo dirci assolutamente soddisfatti dei risultati raggiunti”.

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Redazione
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