“Quella di Artemisia Gentileschi è una presenza illustre al Rione Terra, grazie ai meravigliosi dipinti che ornano l’interno della Cattedrale di San Procolo. Una testimonianza così importante che due delle sue opere sono state esposte separatamente in prestigiose mostre a Milano e a Londra, rendendo vanto alla nostra città. Dedicare un luogo a questa grande artista era il minimo che potevamo fare, oltretutto sulla rocca dove trovano dimora i suoi capolavori e che sono una delle attrazioni che possiamo offrire al mondo intero”.Lo ha detto il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia intervenendo questa sera alla cerimonia di intitolazione ad Artemisia Gentileschi delle rampe che da piazza Castello conducono in Largo San Liborio al Rione Terra.
Evento al quale hanno preso parte anche l’assessore con delega alla toponomastica Antonio Minieri, la presidente della Commissione per la Toponomastica Mena d’Orsi e gli altri componenti dell’organismo comunale.Artemisia, primogenita di Orazio Gentileschi, pittore tra i più affermati dell’epoca barocca è la prima donna pittrice della storia e la prima artista ad essere ammessa in un’Accademia di Belle Arti, prima di allora accessibile solo agli uomini. Ricordata fino a qualche decennio fa più per le sue vicende personali, essendo stata vittima di stupro da parte del suo maestro, e per il coraggio e la tenacia dimostrati nel denunciare le violenze subite, recenti studi hanno restituito alla pittrice il giusto valore al suo talento artistico annoverandola tra gli artisti più famosi di tutti i tempi.
A Napoli, in quel tempo seconda metropoli europea per popolazione dopo Parigi, la Gentileschi trascorse gli ultimi anni della sua vita: fu qui che il Vescovo Martin de Leon y Cardenas le commissionò i tre dipinti conservati nella cattedrale di San Procolo.
“Intitolare un luogo della nostra splendida città ad un’eroina femminista ante litteram che ha dovuto lottare con tutte le sue forze per affermarsi prima come donna e poi come artista, mi rende orgogliosa di essere donna e di aver contribuito ad un riconoscimento di così grande levatura – ha detto la presidente della commissione toponomastica Mena d’Orsi -. Il ricordo di Artemisia sia per tutte le donne esempio di tenacia e perseveranza a far valere non solo i propri diritti, ma anche le proprie passioni attraverso cui poter esprimere un talento altrimenti soffocato”.