Era il 7 luglio del 1976. Al termine dello spettacolo “La gatta Cenerentola” di Roberto De Simone in debutto al Teatro Nuovo di Spoleto al Festival dei due mondi il pubblico applaudì in piedi. L’attrice principale della Compagnia aveva recitato magistralmente tre ruoli: “Capera, Zingara e Cameriera”.
Fu quella la sera in cui Concetta Barra venne consacrata «diva» del teatro mondiale.
Ambasciatrice della lingua e della cultura napoletana nel mondo, Concetta Grasso (in Barra) nacque a Procida nel 1922, figlia del messinese Antonino, guardiano del carcere procidano, e della procidana Michela Di Giovanni.
Nella sua biografia “Sono nata a Procida. Memoria impossibile di Concetta Barra” di Lamberto Lambertini si legge che insieme alle due sorelle formò il “Trio Vittoria” che venne scritturato per la loro bravura dalle forze armate e anche da Totò, Aldo Fabrizi e Alberto Sordi raggiungendo grandi successi.
Alla fine della guerra Concetta sposò il procidano Giulio Barra, artista di teatro e varietà, da cui ebbe “tre figli: Peppe, Gabriele e Tonino…sedici anni di rinunce e di sofferenze d’ogni genere. Alla fine ci separammo… Poi, ci fu un riposo artistico che …durò trent’anni”.
Grazie al figlio Peppe, uno dei più straordinari artisti della canzone partenopea, e al maestro De Simone, che Concetta tornò a cavalcare le scene con un nuovo repertorio basato sulla riscoperta della canzone popolare napoletana che la rese una delle artiste più famose e apprezzate del suo tempo.
Nel 1980 Peppe Barra decise di formare una compagnia teatrale con la mamma Concetta, nacque così, la compagnia “Beppe e Barra” e insieme allestirono lo spettacolo omonimo, scherzo in musica che venne rappresentato nel 1982 al Teatro Goldoni di Venezia. A questo ne seguirono tanti altri come “Senza mani e senza piedi”; “Varietà c’est ça”; “La Cantata dei Pastori” e così via.
Il duo Concetta e Peppe Barra hanno creato uno stile inconfondibile, unico: “il teatro delle maschere senza maschere, fondendo insieme canto, recitazione, gestualità”.
Concetta incise anche due canzoni: “Nascette mmiez’ o’ mare” che ricorda le sue origini procidane e “Schiattate Gente”.
Nell’aprile del 1993, inaspettatamente si spense mentre era in tournèe con lo spettacolo “Flic e Floc” sempre al fianco di Peppe.
Da otto anni all’artista è dedicato il “Premio Concetta Barra” istituito dal Master in “Drammaturgia e Cinematografia” dell’Università Federico II di Napoli in collaborazione con il Comune di Procida. (Locandina del Premio 2020)
«Il premio è nato dal sogno di molti amici di ricordare una bella figura di donna procidana attraverso il valore di un’isola con tutte le sue tradizioni e tutta la sua bellezza culturale. Quello di Concetta Barra non è un premio incentrato solo sull’arte, ma anche sulla luce, sull’amore per i giovani e sui grandi valori culturali», dichiara Peppe Barra, direttore artistico del Premio, degno erede della grande cultura di Concetta e docente del Master.
Non ci resta che attendere la data e il programma dell’VIII edizione del premio Concetta Barra (Procida 2021).