Il Centro Internazionale degli Studi G.B. Della Porta è una associazione nata recentemente con lo scopo di far conoscere la persona di G.B. Della Porta nato a Vico Equense nel 1531 e della sua poliedrica personalità avendo avuto interesse in vari ambiti tra cui la vulcanologia. L’associazione ha organizzato un evento live sulla piattaforma Facebook dal titolo: L’insorgenza del Monte Nuovo nei Campi Flegrei: le ipotesi di della Porta e le attuali teorie. con gli interventi del prof Alfonso Paolella e prof Giuseppe Luongo.
Il prof Paolella ha inizialmente fatto una panoramica sui fenomeni che hanno caratterizzato i Campi Flegrei nella zona del futuro Montenuovo descrivendo come ci siano stati terremoti e deformazioni del suolo fino all’eruzione iniziata il 29 settembre e conclusasi il 6 Ottobre 1538 con massi lanciati fino a Nisida e che ha distrutto tra l’altro l’intero villaggio di Tripergole.
Si fa riferimento a 7 testimoni oculari tra cui il Simone Porzio di cultura aristotelica che tra l’altro ha scritto un testo dal nome: “De Agri puteolani defragrazione” Il professore ha successivamente presentato il Della Porta troppo piccolo all’epoca dell’eruzione; questi si è interessato anche di vulcanologia nel contesto culturale del XVI secolo. Si è voluto evidenziare come il Della Porta abbia criticato l’idea Aristotelica di Porzio il quale immaginava come i fenomeni vulcanici possano essere stai generati attraverso una particolare interazione tra sole e caverne del sottosuolo.
Della Porta in un testo dallo stesso nome di quello scritto dal Porzio, descriveva un’ origine legata al vento attraverso una fenomenologia assai particolare. Per la prima volta il Della Porta dava una composizione al magma: bitume zolfo olio e materiali infiammabili indicando anche come esso possa eruttare attraverso una complessa dinamica.
Il prof Paolella ha concluso il suo intervento affermando che Della Porta criticava l’idea Aristotelica secondo la quale i terremoti avvengano durante l’autunno in base al raffreddamento dell’atmosfera che “provocherebbe brividi al suolo”
Il Prof Luongo nel suo intervento ha affermato come le conoscenze attuali non prendono in considerazione il Della Porta in quanto i dati a disposizione siano differenti ricordando come l’evoluzione delle Scienze abbia avuto un significativo impulso dalla rivoluzione Galileiana.
Il prof Luongo ha puntualizzato come gli studi legati ai fenomeni flegrei siano stati più approfonditi a partire dalla prima crisi bradisismica (in tempi recenti) del 1970 “inaspettata”, dopo che il Parascandola aveva fatto una ricostruzione dell’andamento del suolo di Pozzuoli negli ultimi 2000 anni .
Le crisi del 1970-72 e 1982-84 hanno portato ad un sollevamento significativo del suolo di Pozzuoli interpretabile con una infiltrazione magmatica superficiale senza culminare in una eruzione come invece sarebbe avvenuto con il Montenuovo.
Invece il sollevamento iniziato nel 2005 circa ed ancora in corso potrebbe essere interpretato come un accumulo magmatico in una sorgente più profonda con un trasferimento di pressione verso l’alto ma con energia inferiore rispetto alle succitate crisi.
Il prof Luongo riferisce come l’attività attuale abbia il suo centro a Pozzuoli e che l’apertura di una nuova bocca vulcanica probabilisticamente potrà avvenire entro un raggio di 1 – 1.5 km da esso. Il prof. Luongo ha evidenziato come il Montenuovo ricada in questo territorio e che comunque l’energia sprigionata dalla sua eruzione definita “freato-magmatica” sia stata abbastanza limitata. Tuttavia un futuro evento potrà generare un pericoloso flusso piroclastico anche in grado di estendersi a mare.
Il prof Luongo ha terminato il suo intervento affermando come i Campi Flegrei facciano parte di un esteso campo vulcanico di cui fanno parte Ischia e il Vesuvio. Quest’ultimo è un vulcano a condotto centrale con una caldera sommitale mentre i Campi Flegrei ed Ischia sono caldere aventi dinamiche più complesse.
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