In matematica esistono due categorie di numeri, i numeri primi e i numeri composti. I numeri composti sono quei numeri ottenuti dalla combinazione di più numeri. Es. 12 = 4 + 8; 6 + 6; etc. Ossia tutti quei numeri dalla decina all’infinito la cui somma dei fattori li riduce a numeri primi. Es.: 12 = 10 + 2 = 1 + 0 + 2 = 3
I numeri primi vanno dal dall’1 al 9. Nella cabala essi sono chiamati Sephirot e avrebbero il potere di svelare i misteri della creazione in quanto spiegherebbero come la molteplicità derivi dall’unità. A ognuno di questi sephirot corrisponde una lama dei tarocchi inerente la via secca.
KETER/CORONA
È associata al numero 1 e alla lama del Bagatto. Indica la causa e il punto di partenza di tutte le cose. Essa rappresenta il centro da cui tutto promana e che tutto racchiude; la fonte di ogni attività e pensiero. Facendo un accostamento anatomico col corpo umano essa simboleggia la testa.
La prima sephira, Keter, indica la causa originaria del tutto. Nei dieci comandamenti, il primo comandamento recita: “io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio al di fuori di me!”. Dio si pone quale causa di tutto, la fonte da cui scaturiscono le acque che inondano, fertilizzandola, la terra.
CHOCMAH/SAGGEZZA
Associata al numero 2 e alla lama della Papessa, rappresenta il pensiero creatore emanante dalla mente del Padre, ovvero il Figlio, Cristo, l’Iniziato. Dal “Tutto Comprendente” si dissocia l’elemento generato dal suo pensiero in modo da creare una dualità derivante dall’Unità preesistente.
L’area anatomica cui Chocmah è associata è sempre la testa, nonostante sia situata al di sotto di Keter da cui deriva. Il secondo comandamento ammonisce, “Non pronunciare il nome di Dio invano”. Il monito è ovvio in quanto, fino a che non si è acquisita la conoscenza sacra – la saggezza -, ma si è unicamente impossessati di nozioni embrionali – le quali, solo se coltivate come si conviene, attraverso approfondita riflessione unitamente a una condotta di vita virtuosa, innalzeranno l’adepto allo stato iniziatico -, si corre seriamente il rischio di essere schiacciati da forze il cui compito consiste nell’interdire ai presuntuosi e ai malintenzionati l’accesso al tempio dei sacri misteri.
BIMAH/INTELLIGENZA
Associata al numero 3 e alla lama dell’Imperatrice rappresenta la materializzazione del pensiero derivante dalla mente primordiale. Essa è l’effetto della causa primordiale. Anche questa sephira anatomicamente trova la propria collocazione simbolica nella testa e si pone al di sotto di Keter in opposizione a Chocmah formando un triangolo
KETER
COCHMAH (SPIRITO) BINAH
Il terzo comandamento dice, “Ricordati di santificare le feste… Perché il Signore in sei giorni ha fatto il cielo e la terra e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo.”
Completata la prima triade, vediamo che numericamente essa è formata da 1+2+3 la cui somma è appunto 6, l’esatto numero dei giorni impiegati da Dio per portare a termine la creazione secondo la Genesi mosaica.
Volendo cercare di penetrare il senso profondo del comandamento, probabilmente significa che dopo aver portato a compimento a livello mentale il proprio progetto, al pari di un architetto, il Creatore si riposò per consentirgli di assumere contorni ben distinti prima di passare alla seconda fase che equivale al riportare su carta il progetto stesso. Questo primo ternario, Keter/Chocmah/Binah corrisponde al pensiero puro, allo Spirito.
CHESED/GRAZIA
Associata al numero 4 e alla lama dell’Imperatore la sephira Chesed indica il potere che dona e diffonde la vita. A partire da essa passiamo da un aspetto puramente spirituale a un livello più denso che però non è ancora materializzato, ma che giace in una sfera intermedia tra spirito e materia. Ci troviamo sul piano astrale, la zona dove tende a formarsi l’anima della cose.
Con questa sephira anatomicamente ci spostiamo nella zona toracica del corpo umano, lì dove è localizzato il cuore, il contenitore dei sentimenti. La sede dell’anima.
Il quarto comandamento afferma, “Onora il padre e la madre”. Il riferimento è diretto allo Spirito inteso come padre e all’Anima intesa come madre dalla cui unione nascerà il figlio, nel nostro caso indicato dal numero quattro che rappresenta il quadrato degli elementi necessari per la manifestazione materiale: fuoco, aria, acqua, terra.
GEBURAH/RIGORE
Associata al numero 5 e alla lama del Papa, questa sephira indica la volontà che trattiene la vita donata. Il suo senso morale sottintende la sacralità della vita che nessuno ha il diritto di spezzare. Anche questa sephira è connessa anatomicamente alla zona toracica, e diversamente non potrebbe essere in quanto è legata all’importanza della vita di cui il cuore è il motore.
Dunque non sorprende che il quinto comandamento ammonisca a “Non uccidere”.
TIPHERET/BELLEZZA
Associata al numero 6 e alla lama dell’Innamorato questa indica la sensibilità da cui deriva la volontà di vivere. Anatomicamente è collocata nella zona centrale del torace ad indicare, appunto, il suo legame con i sentimenti. Ed è per tale motivo che il sesto comandamento ammonisce a “Non commettere adulterio”. Essendo l’adulterio la componente dispregiativa del rapporto amoroso, chi tradisce annulla la forza dell’amore, rendendo evanescente quella volontà da cui trae origine la vita. Con questa sephira si completa la seconda triade e abbiamo un secondo triangolo con il vertice volto verso il basso.
CHESED GEBURAH
(ANIMA)
THIPHERET
Questo secondo ternario si collega all’anima.
NETSAH/TRIONFO
Associata al numero 7 e alla lama del Carro, indica il principio coordinatore che governa il mondo, il Grande Architetto universale. Con essa entriamo nell’ambito puramente materiale della creazione. Dopo aver trasposto su carta l’idea, l’opera si completa con la realizzazione pratica. Per tale motivo la zona anatomica cui questa sephira corrisponde è l’addome, il punto di convergenza e concretizzazione delle passioni, dove sono localizzati gli organi preposti alla procreazione. Il settimo comandamento esorta a “Non rubare”. La logicità dell’accostamento con questa sephira è palese essendo il furto l’atto più riprovevole riguardante l’aspetto materiale della vita. Solo quanto è manifesto può essere soggetto a furto, offendendo il proprietario dell’oggetto rubato.
HOD/GLORIA
Associata al numero 8 e alla lama della Giustizia, indica l’ordine, l’equilibrio che regola la natura. La manifestazione dell’armonia presente in tutte le cose. Idealmente è connessa all’addome in quanto è in questa zona del corpo che gli elementi vitali convogliano, armonizzandosi tra loro nel rapporto sessuale tra maschio e femmina generando la vita. Essendo l’armonia il principio cardine su cui la sephira poggia, risulta chiaro perché l’ottavo comandamento avverte di “Non pronunciare falsa testimonianza”. La menzogna è disarmonia tra ciò che vediamo e ciò che invece affermiamo. Ed essendo << gli occhi sono lo specchio dell’anima >>, la menzogna è disarmonia tra anima e corpo. L’ottavo comandamento “non dire fala testimonianza” è l’invito a cementare anziché distruggere l’armonia tra gli opposti in quanto dalla loro unione origina la Verità!
JESOD/BASE
Associata al numero 9 e alla lama dell’Eremita indica le energie latenti da cui deriveranno gli aspetti fisici delle cose, ovvero il corpo astrale. Anatomicamente è localizzata nel punto mediano dell’addome, l’ombellico, quella zona del corpo in cui una vita, la mamma, è legata a un’altra vita, il feto, per sostenerla fino al momento della nascita. Questa sephira completa la terza triade, originando il terzo triangolo che rappresenta il corpo fisico. L’ammonimento espresso dal nono comandamento “Non desiderare la donna d’altri”, non si riferisce alla donna intesa come compagna di vita bensì al corpo quale residenza dello Spirito. E ogni corpo deve il suo aspetto alla Causa delle cause in quanto ogni corpo si adatta all’anima, ovvero ai sentimenti che nutrono l’anima poiché derivano dal pensiero il quale è il fabbro dell’anima. Osserviamo che il numero nove è l’unico numero tra i numeri primi che moltiplicato per qualunque altro numero dà come risultato esoterico sempre se stesso, nove. Questa sephira, la cui traduzione significa “base”, rappresenta le fondamenta su cui poggia la <<casa>>: ogni casa ha le proprie basi che non possono reggere altre case diverse da quella per cui furono poste. Anche queste tre ultime sephire formano un triangolo col vertice volto verso l’alto
JESOD
NETZAH (CORPO) HOD
MALKUT/REGNO
È la causa sintetica dei tre triangoli sephirotici, è associata al numero 10 e alla lama della Ruota della Fortuna. La somma esoterica del 10 riconduce all’unità,
10= 1+0 =1
pertanto la combinazione addizionale dei tre triangoli sephirotici
Spirito+Anima+Corpo
origina il regno. Tale regno è l’essere, ossia l’uomo, in potenza di divenire. Ovvero l’uomo potenzialmente dotato di tutti quegli attributi che, se sfruttati correttamente, lo eleveranno al divino rango, quel rango che deteneva prima della caduta simboleggiata dal peccato originale. Il decimo comandamento ammonisce a “Non desiderare la roba d’altri”, ossia il bagaglio interiore di un altro uomo che determina il peso dell’anima, perché tutto ciò che l’individuo ottiene utilizzando i propri attributi deriva dall’utilizzo delle proprie personali potenzialità/capacità spirituali e fisiche armonizzate tra loro dall’anima, ideale ponte tra l’uomo a Dio. Pertanto pretendere ad ogni costo quanto gli altri posseggono di diritto equivale a volersi impadronire della loro anima perché è l’anima che determina ciò che siamo. Compito di ogni uomo consiste nell’adoperarsi per purificare la propria anima in quanto più pura è tanto più l’uomo si approssimerebbe a Dio, ristabilendo l’unità primordiale. Trasformando l’Adamo cretaceo in Adamo divino!