Si celebra il 22 marzo la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite sin dal 1992 come parte integrante delle Direttive di Agenda 21, adottate proprio quell’anno dalla Conferenza di Rio sullo Sviluppo Sostenibile per focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sull’importanza di questo bene naturale e richiamare i policy maker sulla necessità che il suo utilizzo avvenga in modo responsabile e sostenibile. Il tema dato quest’anno alla Giornata mondiale dell’Acqua dall’Un–Water– l’organismo di coordinamento tra agenzie delle Nazioni Unite per tutte le questioni relative all’acqua – è il “Valuing Water” ovvero esplorare il valore ambientale, sociale e culturale che le persone attribuiscono all’acqua.
“Il tema di quest’anno della Giornata Mondiale dell’Acqua che si celebra domani è’ particolarmente caro ad Anbi Campania – afferma Vito Busillo, presidente di Anbi Campania – perché i Consorzi di bonifica e irrigazione con il proprio lavoro quotidiano sono un esempio di gestione sostenibile e reale apprezzamento del valore dell’acqua, che deriva dall’approccio culturale alla base del concetto di bonifica integrale: il drenaggio della risorsa idrica per rendere abitabile e coltivabile un dato territorio e la sua successiva restituzione per scopi irrigui e in alcuni casi anche potabili”.
Una cultura dell’acqua codificata nei suoi tratti essenziali sin dal 1922, con il primo convegno tra i Consorzi di bonifica italiani a San Donà di Piave, un saper fare quotidiano, un patrimonio immenso di conoscenze del quale i Consorzi di bonifica sono di sicuro custodi, ma non solo: ”Valuing Water, il tema di oggi, spinge i Consorzi di bonifica e irrigazione della Campania a lanciare un appello alle istituzioni territoriali, agli enti locali e al mondo della scuola, dell’università e della ricerca scientifica: se la società campana intende raccogliere realmente la sfida posta dai cambiamenti climatici, oggi più che mai è necessario illustrare a tutti i valori legati alle buone pratiche della gestione dell’’acqua che vanno considerate in una prospettiva unitaria, dalla difesa dell’ambiente alla considerazione sociale del bene, poiché è necessario accrescere il livello di cultura generale sulla risorsa acqua come bene comune– sottolinea Busillo – altrimenti le campagne di sensibilizzazione su un uso responsabile di questa preziosa ed insostituibile risorsa continueranno ad infrangersi contro un muro di indifferenza.”
Un passaggio ineludibile quello della conoscenza rispetto al quale Anbi mette a disposizione il lavoro di “TerrEvolute”, il think tank promosso dall’associazione nazionale dei Consorzi, nato dal Festiva della Bonifica, e che è uno strumento aperto al mondo dell’Università e dell’associazionismo, che intende prospettare possibili soluzioni ai tutti i problemi di gestione della risorsa idrica.
Una cartina di tornasole sono i contratti di fiume, che pure Anbi Campania promuove nelle loro diverse declinazioni: “Sono un moderno strumento di gestione partecipata, che permette alle comunità di riprendersi il futuro del territorio in cui vivono, permettendo anche di ricercare, nell’interesse comune, il superamento di rigide contrapposizioni – sottolinea Busillo, che ricorda – ma alla base del successo dei contratti di fiumi deve esserci la presa di coscienza da parte dei portatori d’interesse del reale valore della risorsa idrica, ed è questo il lavoro più impegnativo che ci attende come Anbi e con il contributo che sarà possibile attingere grazie a “TerrEvolute”