Per quanti amano Pozzuoli e la storia del suo popolo, dagli inizi di gennaio è disponibile su Amazon la nuova edizione di PIETRE AL SOLE di Siglinda Gentile Lopez. La rinnovata veste grafica, curata da Raffaele Lopez, presenta in copertina un disegno del maestro Antonio Isabettini. Di seguito la mia prefazione al libro.
Questa nuova edizione di PIETRE AL SOLE di Siglinda Gentile Lopez, segue a diciannove anni di distanza la prima e, al momento, unica versione pubblicata nel 2001 da Edizioni Magna Grecia. Un arco di tempo infinito che non rende affatto merito a un libro in cui, attraverso le vicende della protagonista Carmela, si narrano quarant’anni di storia della società italiana e, nel caso specifico, di quella puteolana.
Insegnante in pensione, fin da ragazzina l’autrice coltiva la passione per la scrittura meritandosi l’appellativo di piccola scrittrice. Un soprannome beneaugurante visto il nutrito palmares di premi letterari, per lo più di poesie, che ha vinto nel corso degli anni a testimonianza di quanto fossero in lei connaturate narrativa e poesia.
Una penna quella della Gentile Lopez che sa modulare sapientemente prosa e versi, miscelandoli tra loro al pari di un pittore che mischia i colori per dare vita alle sue opere. Ed è un quadro ricco di colori, luci e chiaroscuri quello che la scrittrice ci regala in quasi trecento pagine di narrazione, dove la dettagliata descrizione degli eventi e dei luoghi è talmente realistica che, se chiudessimo gli occhi e ripensassimo a quanto abbiamo letto, rivedremmo come in un sogno il “disegno” da lei tratteggiato. Così come i personaggi sono caratterizzati in maniera talmente precisa da non sorprenderci se ci ricordassero qualcuno di nostra conoscenza, suscitandoci il dubbio se non si stesse parlando proprio di lui o di lei.
L’entusiasmo e il lirismo mai decadente in sdolcinatezza che accompagnano l’incalzante ritmo narrativo non incespicano nemmeno quando si raccontano vicende tristi e drammatiche a conferma che, pur essendo emotivamente coinvolta in ciò che sta scrivendo – la Gentile Lopez racconta di epoche ed eventi a lei noti che hanno caratterizzato il proprio vissuto di donna dall’adolescenza all’età matura – riesce a distaccarsi dalla trama ben strutturata come un intricato ricamo, riuscendo a essere incisiva e precisa perfino quando racconta di dolore e morte.
Questa sua peculiarità mi indusse a chiederle, quando ebbi modo di intervistarla a dicembre 2020 per QuiCampiFlegrei.it, se potessimo definire Carmela il suo alter ego. Rispose: Forse sì, seppure, diversamente da lei che è una donna volitiva, io per natura sono timida.
La ristampa di PIETRE AL SOLE ha un che di romanzesco e credo, senza peccare di immodestia, di potermi ritenere uno degli artefici della sua realizzazione al pari di suo figlio Raffaele.
Quando dopo anni dal primo e, al momento, unico nostro incontro dal vivo riuscì a rintracciarla in maniera quasi avventurosa per esternarle telefonicamente il mio apprezzamento per il libro di cui mi aveva omaggiato nel 2002, ma che avevo letto solo recentemente a seguito di uno studio che stavo portando avanti sul matriarcato a Pozzuoli, la scrittrice mi confermò la propria intenzione di ridarlo alle stampe anche a costo di pubblicarlo da sé.
A quel punto le suggerì di considerare l’eventualità di affidarsi al self pubblishing, esperienza che avevo sperimentato con soddisfazione in passato con Amazon. Interessata mi chiese ragguagli, ammettendo che era un’opportunità su cui lei e suo figlio stavano ragionando concretamente.
La riedizione DI PIETRE AL SOLE con il self pubblishing di Amazon non ne sminuisce affatto il valore letterario. Essa può e deve essere considerata un atto di amore verso la propria terra da parte di chi ci tiene a regalare ai concittadini la possibilità di immergersi nella lettura di vicende, seppure romanzate, che riguardano la storia di Pozzuoli, regalando un effervescente affresco storico dove non mancano le denunce verso una certa classe politica che, con il pretesto del bradisismo, agli inizi del 1970, pianificando l’evacuazione del Rione Terra da molti esperti ritenuta tuttora ingiustificata, alimentò il dubbio che anche su Pozzuoli i palazzinari stessero mettendo le loro avide mani. Una denuncia che riecheggia quella del regista Francesco Rosi nel suo film MANI SULLA CITTÀ.
PIETRE AL SOLE non è soltanto la storia di Carmela, del suo essere donna, madre e amante. È un omaggio a tutte quelle donne che, a causa delle avversità della vita, sono costrette a farsi carico sulle proprie spalle dei destini familiari, senza però mai mettere in discussione la propria dignità in un mondo dove il maschio la fa da padrone; mai smettendo di guardare al di là dell’orizzonte, sperando che l’amore torni a riscaldare i propri cuori, riscoprendo il gusto della femminilità per poi pagare un amaro prezzo che si discioglie nelle lacrime di un pianto disperato.
Ringrazio l’autrice per avermi concesso l’onore di introdurre questa nuova edizione di PIETRE AL SOLE. Un’edizione riveduta e corretta solo per sfrondare il libro dai refusi di stampa che caratterizzarono la prima versione, senza però depauperarne la struttura narrativa e descrittiva vera forza del libro, unitamente all’architettura della vicenda dove abbiamo modo di apprezzare non solo la penna ma la fantasia dell’autrice che riesce a immaginare e a intessere una storia talmente verosimile da sembrarci vera.
Non si può escludere che dopo aver letto PIETRE AL SOLE il lettore non decida di inoltrarsi nelle piazze, nelle strade, nei vicoli citati nel romanzo per riscoprire il gusto di una Pozzuoli che non c’è più, ma che grazie a Siglinda Gentile Lopez abbiamo modo di apprezzare in tutto il suo fascino e splendore dell’epoca.
Buona lettura.