Il Dpcm del 3 Dicembre non ha previsto l’apertura nel periodo delle festività per mostre, musei e altri luoghi della cultura. Nella riunione della commissione presieduta da Elena Coccia il confronto tra le diverse posizioni dei consiglieri in vista di un prossimo incontro al quale parteciperà l’assessora Eleonora de Majo.
Porte chiuse alla cultura, anche nell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato giovedì, che detta le misure a valere per il periodo natalizio. È negativo il giudizio, secondo la presidente Elena Coccia, sulle nuove disposizioni, che dedicano alla cultura un ruolo marginale, disponendo la chiusura di mostre, musei e altri luoghi dedicati alle attività culturali, con l’unica eccezione di biblioteche e archivi. Una decisione, ha continuato la presidente, comprensibile solo per cinema e teatri, ma non per musei e percorsi culturali, che potevano essere resi accessibili con il rispetto delle dovute misure di sicurezza. Tra questi, i cinquanta percorsi culturali inseriti nel manifesto “La cultura come cura” elaborato la scorsa primavera dalla Città Metropolitana e comprendente luoghi come ville pubbliche, giardini, scale monumentali e percorsi di trekking urbano sparsi in tutta la città e nella sua provincia.
Sulla problematica il consigliere Vincenzo Solombrino (Misto) e la presidente Coccia hanno chiesto alla commissione di elaborare proposte concrete per garantire l’apertura di alcuni siti culturali della città, nel rispetto delle misure anti-contagio.
Parere favorevole sul decreto del 3 dicembre è stato espresso dal consigliere Gaetano Troncone (Misto). I 993 morti di ieri lo dimostrano, ha dichiarato: siamo di fronte a una tragedia epocale, e l’apertura di mostre e musei, luoghi costitutivamente portati a produrre assembramenti, rappresenterebbe un grandissimo rischio. Pur essendo consapevole degli effetti sulle attività economiche e culturali, la chiusura è necessaria per evitare l’aumento del numero dei contagi, rinviando a tempi migliori la fruizione diretta delle opere d’arte e delle creazioni artistiche.
Secondo Elena De Gregorio (DemA), una chiusura tout court di mostre e musei appare un provvedimento esagerato e mortificante. Sarebbe bastato prevedere una diversa organizzazione e gestione dei luoghi della cultura, in modo da consentirne la fruizione nella massima sicurezza. Stesso discorso vale per la scuola. Sarebbe auspicabile che il Comune proponga misure adeguate a garantire il miglior contemperamento di interessi tra salute, economia e cultura.
La discussione sul tema proseguirà lunedì 7 in un’altra riunione, con la partecipazione dell’assessora Eleonora de Majo.