Giusto il tempo di rattristarci per la scomparsa di Sean Connery, l’inimitabile James Bond del grande schermo, con tutto il rispetto per quanti dopo di lui hanno interpretato il ruolo di 007, ed ecco che la vita ci priva di un altro gigante dello spettacolo.
Nel giorno del suo ottantesimo compleanno ci lascia Gigi Proietti.
Attore di teatro, cinema e televisione nonché fondatore di una scuola di recitazioni da cui sono usciti tanti talenti – Giorgio Tirabassi , Enrico Brignano e Flavio Insinna per citarne alcuni – , così come in Connery identificava James Bond, in Proietti il pubblico riconosceva il Maresciallo Rocca, a cui l’attore prestò il proprio volto, protagonista dell’omonima fortunatissima serie televisiva andata in onda su RAI UNO dalla fine degli anni novanta agli inizi del duemila.
Due personaggi diversi Connery e Proietti: il primo apparteneva al grande mondo del cinema hollywoodiano; il secondo era un monumento vivente dello spettacolo italiano, del teatro in particolare – il suo A ME GLI OCCHI, PLEASE resterà una perla irraggiungibile.
Con quei suoi modi semplici e diretti che lo facevano apparire uno di noi, cui si affiancava l’indiscussa bravura, Proietti aveva fatto subito breccia nel cuore della gente tanto da essere considerato alla stregua di un “amico” di famiglia con cui ci si incontra volentieri per trascorre una serata in allegria – era un maestro nel raccontare barzellette.
Sapere che non ci sarà più, addolora.
A rendere meno amara la sua scomparsa restano le registrazioni dei suoi spettacoli, gli sceneggiati e i film in cui ha recitato – indimenticabile il suo Mandrake in “Febbre da cavallo” un cult della commedia all’italiana – grazie ai quali, ogni volta che lo vorremmo, potremo ritrovarci con lui e la sua sua innata simpatia – il suo volto dall’aria ironica davvero bucava il video, dandoti la sensazione ti fosse accanto.
Buon viaggio, Maresciallo Rocca!