Per il 2020, causa covid, non ci saranno né la processione e né gli spettacoli per la tradizionale festa di San Gennaro che si tiene al Santuario della Solfatara, nei pressi del luogo dove avvenne il martirio del vescovo di Benevento.
Su indicazione dei frati cappuccini – custodi del busto e della presunte pietra insanguinata – quest’anno le reliquie non potranno essere toccate. A Pozzuoli è tradizione che il vetro che protegge la pietra e il busto marmoreo vengano strofinati con fazzoletti. I fazzoletti sono conservati dal fedele per tutto l’anno oppure vengono donati a persone ammalate.
Il programma
Iniziato il 10, fino al 18 settembre si terrà il novenario: alle 18,30 Rosario e a seguire la Santa Messa.
Sabato 19, solennità di San Gennaro, le Sante Messe si terranno alle 7; 9; 11,30; 16,30 e alle ore 19. La celebrazione delle 19 sarà presieduta da monsignor Gennaro Pascarella, vescovo di Pozzuoli.
La storia
Pozzuoli celebra San Gennaro, patrono insieme a San Procolo della città. Fu alla Solfatara, nel 305 d.C., che il vescovo di Benevento venne decapitato insieme ad altri sei martiri. Nel luogo della decapitazione sorge il Santuario che custodisce la pietra su cui, secondo la tradizione, fu tagliata la testa al Santo. E, sempre secondo la tradizione, nel momento esatto in cui a Napoli si compie il miracolo (o, meglio prodigio), a Pozzuoli la pietra diventa più rossa. A custodire il Santuario sono i Cappuccini i quali gestiscono anche una mensa per i bisognosi.