Se Roma era la New York dell’antichità, Baia ne era la Montecarlo.
Baia è stata una delle prime località balneari e termali dell’antichità con un lussuoso quartiere di ville che dalla collina si estendeva fino al mare.
Era di moda che la nobilitas romana e gli imperatori soggiornassero a Baia per rilassarsi nelle loro ville estive e godersi il piacere delle vacanze.
Parco Archeologico dei Campi Flegrei
Il complesso monumentale messo in luce a partire dal 1941, in parte in collina ed in parte sommerso, è gestito dal 2016 dal Parco archeologico dei Campi Flegrei diretto da Fabio Pagano.
Riaperto al pubblico dal 2 giugno
Varcato l’ingresso siamo accolti con grande cura e gentilezza dai custodi.
Dal piazzale ammiriamo, oltre i golfi di Pozzuoli e di Baia, le sue tre maestose strutture termali definite “templi” dalla tradizione popolare. A sinistra il “Tempio di Diana”, con la sua mezza calotta, chiamato così per i rilievi con figure di animali rinvenuti. Al centro il “Tempio di Mercurio” con la sua colossale cupola intatta. A destra, sul porto, il “Tempio di Venere” così definito per la poetica di Marziale “il lido d’oro della beata Venere”.
Le ville estive con le terme private
Gli aristocratici dopo la scoperta di questo luogo ricco di acque termo-minerali e di vapori caldi fecero a gara per costruire qui le loro ville estive dotandole di terme con calidarium, tepidarium e frigidarium. I bagni termali rappresentavano per i romani uno dei più importanti momenti di piacere dove con “il vino e l’amore…rendono gradevole la vita”.
L’acquedotto augusteo passa per Baia
Oltre alla natura generosa il quartiere era dotato di acqua potabile per gli usi domestici, per le fontane, per la naumachia (simulazioni di battaglie navali) e per i giardini (horti).
L’acqua era garantita dall’acquedotto augusteo che partiva dal serino ed arrivava alla piscina Mirabilis.
Villa dell’Ambulazio
Il primo quartiere, subito dopo l’ingresso, comprende una grande villa a terrazza costruita nel II-I secolo a.C. con belvederi che degradano dalla sommità della collina fino al mare. La “villa dell’Ambulazio” è caratterizzata da un criptoportico coperto che fungeva da base per le sovrastanti abitazioni e da terrazzi usati come solarium.
Lungo il porticato di 110 metri si possono ammirare i resti di rocchi, capitelli, fregi, lastre marmoree decorate, frontoni, statue, che fungevano da abbellimento alla villa.
La Sosandra
Il settore prende il nome dalla statua ritrovata integra durante gli scavi del 1953. La scultura rinvenuta qui di Atena Afrodite Sosandra “colei che salva gli uomini” è considerata la miglior copia dell’Afrodite di Kalamis, oggi al Museo Archeologico di Napoli.
L’architetto di Augusto
L’architetto Sergio Orata fu incaricato da Augusto di accorpare tutte le vecchie ville per realizzarne una sola per sé stesso e per la sua corte.
Soggiorno degli imperatori
Soggiornarono a Baiae gli imperatori Augusto, Tiberio, Claudio, Nerone, Domiziano, Adriano, Settimio Severo, Alessandro Severo.
Ogni Cesare ammodernava ed ampliava la villa precedente con nuove terme, palestre, ambienti di svago, biblioteche e giardini.
Settore Adrianeo
Nel settore adrianeo restiamo incantati dallo splendido mosaico pavimentale in cui è raffigurato Antinoo, il grande amore di Adriano, annegato tragicamente nel Nilo. Si dice che il giovane sia stato sacrificato agli dei per far guarire l’imperatore dall’idropisia.
Cosiddetto “Tempio di Mercurio”
La natatio termale di 21 metri di diametro è coperta da una colossale cupola con foro centrale realizzata come esperimento architettonico prima del Pantheon. Oggi molti ambienti sono sommersi.
Baia è il golfo “più bello del mondo”
La splendida Baia – che cura con le sue acque termali, che corrompe con i suoi vizi, che affascina con i versi di Ulisse e di Enea, che contrappone lo stagno di Nerone al palatium di Alessandro Severo, che vede morire Marcello e Adriano, che assiste alle pazzie di Caligola e all’assassinio di Agrippina – è il luogo di “piaceri, amori e tradimenti” (Cicerone), di “dannazione” (Properzio), di “perdizione” (Marziale), “di tutti i vizi” (Seneca) ed è il golfo “più bello del mondo” (Orazio).