Venerdì 12 giugno il Museo Archeologico Nazionale di Napoli inaugura la mostra “Gli Etruschi e il MANN” a cura di Paolo Giulierini direttore del MANN e di Valentino Nizzo direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
La Mostra promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli vede la collaborazione del Parco Archeologico di Pompei e l’organizzazione di Electa.
Gli Etruschi o Tusci sono una delle civiltà più affascinanti del mondo antico.
Un popolo autonomo, vivo, enigmatico, fiorito nel cuore dell’Italia dal X sec. con il massimo splendore nel IV sec. a. C.
Una società caratterizzata dalla profonda religiosità politesista, dal profondo rispetto per il mondo dei morti, dalla uguaglianza di genere, dall’ amore per la vita e per l’arte.
La gente etrusca veniva chiamata Rasena o Rasne, in greco Tyrrenoi ed era stanziata tra l’Arno e il Tevere con espansione al nord fino al Veneto e a sud fino in Campania.
I recenti studi di genetica e di biomedica hanno attestato l’origine autoctona di questo popolo confermando l’ipotesi dello storico greco Dionigi d’Alicarnasso. E’ con Carlo III di Borbone che si era accesa la passione per “l’etruscheria” tanto che il re aveva istituito l’Accademia Ercolanese prendendo a modello l’Accademia Etrusca di Cortona.
Studiata e stimata dalla Napoli del 1700, Francesco Mario Pagano, ne celebra il primato culturale definendoli “populorum cultissimi” nell’opera “Politicum Universae Romanorum Nomothesiae Examen”. Il filosofo pone l’accento sulla capacità degli etruschi di influenzare la civiltà romana – nei costumi, nei simboli, nelle istituzioni, nelle arti.
Per Werner Keller “furono gli etruschi coloro che, molto prima di Roma, nel momento del trapasso tra preistoria e storia, edificarono nel cuore d’Italia un’alta civiltà, ponendo le fondamenta della futura ascesa dell’Europa”.
Il MANN offre il grande privilegio di conoscere da vicino la civiltà etrusca con l’esposizione di oltre 600 reperti, 200 dei quali esposti per la prima volta proprio nel museo partenopeo.
Per il direttore Giulierini “gli Etruschi al MANN ci insegnano due cose: che l’Archeologico ha collezioni sterminate derivate da scavi ed acquisti e che la Campania è sempre stata un coacervo di popoli. Greci, Etruschi e Italici si sono sempre fronteggiati e contaminati culturalmente. La ricchezza della cultura del Meridione sta nella diversità”.
La mostra si sviluppa in un arco temporale di sei secoli (X- IV sec. a.C.). Millenarie tradizioni racchiuse in oggetti e in opere che continuano a far parlare di sé. Dalla esposizione impareremo a conoscere meglio questa grande civiltà preromana a partire dai costumi, dagli usi, dall’arte, fino al ruolo della donna nella società ed avremo la possibilità di apprezzarne l’altissimo livello sociale, culturale e religioso. “Gli Etruschi e il MANN” sono un viaggio inedito volto alla conoscenza del popolo che ha scritto “il primo grande capitolo della storia dell’Occidente”.