Le attività commerciali riprendono ma i contenziosi non si interrompono. Anzi, c’è una richiesta di chiarimenti da parte di un legale di Ischia che, se ci saranno sviluppi, potrebbe costringere le compagnie assicurative di tutta Italia a restituire parte del premio ai clienti oppure a prorogare in maniera compensativa la durata della polizza.
L’avvocato Nicola De Siano ha inviato una lettera al Governo, all’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni e all’agenzia assicurativa interessata a cui ha chiesto una cosa semplicissima: le attività commerciali, che per decreto governativo sono state sospese, perché non possono richiedere il rimborso della parte del premio assicurativo relativo alla responsabilità sugli infortuni dei dipendenti?
Al centro della questione c’è il secondo comma dell’articolo 1 del Dpcm dell’11 marzo scorso. Con quel decreto il presidente Conte obbligava gli esercenti a sospendere le attività. Per questo motivo il legale si chiede se uno dei suoi clienti – che svolge l’attività di bar – debba richiedere una sospensione o anche un rimborso per quella parte del “Contratto di assicurazione per la copertura dei rischi del Commercio” in cui si cita la responsabilità dell’esercente per gli infortuni dei dipendenti.
L’avvocato De Siano sottolinea perché la compagnia assicurativa, pur non dovendo offrire una copertura sospesa per legge, percepisca comunque il corrispettivo come se stesse offrendo la prestazione? È legittimo che il costo della polizza debba ricardare solo sul cliente non anche sullo Stato?
Due mesi e più di inattività potrebbe comportare la sospensione o addirittura la restituzione di parte del premio. Si tratta di risparmio che di questi tempi potrebbe dare una mano alle attività commerciali a riprendersi dopo il lockdown.