riceviamo e pubblichiamo nuovo appello degli educatori napoletani che aderiscono ad E.C.O. – educatori consapevoli organizzati
Gli educatori napoletani avevano già chiarito dal 5 marzo che non erano intenzionati a pagare il costo di una pandemia che subiamo tutti quanti, rivendicando il riconoscimento del 100% dello stipendio.
Animati dal senso di responsabilità e dalla disciplina etica che caratterizza il proprio lavoro, gli educatori hanno dichiarato di voler mettere a disposizione di una rimodulazione dei Servizi tutte le proprie competenze pedagogiche e le proprie risorse creative.
Mentre in alcune città italiane come Roma, Bari, Milano, si provvedeva a una rimodulazione dei Servizi che garantiva tanto gli utenti quanto i livelli occupazionali e di reddito degli operatori, a Napoli si definiva l’articolo 48 del DL “Cura Italia” inapplicabile bloccando di fatto per un mese tutte le attività socioeducative.
A fronte di tutte le sollecitazioni e le proposte che hanno attraversato il mese di marzo, la Direzione del Servizio Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza invia una bozza di riprogettazione per i Laboratori di Educativa Territoriale che riteniamo:
- sciatta dal punto di vista pedagogico perché appiattisce il lavoro educativo alla funzione di supporto didattico-scolastico;
- inaccettabile perché non garantisce i livelli occupazionali, lasciando disoccupati gli educatori “esterni” e i sostituti degli educatori “interni” della linea progettuale “Abitare la strada”;
- inaccettabile perché prevede la possibilità di ridurre il numero dei componenti dell’équipe fissa, cosa mai vista prima;
- inaccettabile perché prevede una riduzione del monte ore operatore del tutto arbitraria, che si traduce in grave attacco al reddito degli educatori.
Dando credito a quanto dichiarato dall’assessore al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, riguardo alla presentazione di un emendamento all’articolo 48 che lo renderebbe universalmente applicabile garantendo il reddito degli operatori e sbloccando le risorse già stanziate, constatiamo comunque che i tempi legislativi non coincidono con l’urgenza dei bisogni materiali dei lavoratori e quindi CHIEDIAMO:
- che si faccia chiarezza sulla corresponsione degli stipendi di marzo 2020;
- che si garantiscano tutte le figure lavorative coinvolte nell’Educativa Territoriale includendole nella riprogettazione delle attività;
- che si coinvolgano gli educatori, e non solo i rappresentanti legali degli enti, nel lavoro di riprogettazione pedagogica delle attività, non solo dell’Educativa Territoriale, ma di tutti i progetti socioeducativi (Poli territoriali, RSC, Centri Polifunzionali, ecc.);
- CHE SI GARANTISCA IL 100% DELLO STIPENDIO A TUTTI GLI EDUCATORI!
E.C.O.
(Educatori Consapevoli Organizzati)