“Mi sento orgoglioso di indossare una divisa!!! Insieme ce la possiamo fare!!! “
Si chiude così la lettera di un poliziotto municipale di Napoli pervenuta alla nostra redazione. è tempo di quarantena, tutti trincerati a casa, ci affanniamo a leggere i più disparati rotocalchi che inebriano le nostre solitarie giornate. Da lunedì 9 Marzo la nostra vita è cambiata , segnando una svolta epocale nella storia dell’uomo perché di lì a qualche giorno sarebbe stato proclamato lo stato di pandemia. L’Italia, il mondo : siamo in ginocchio, è emergenza Corona Virus.
Eppure la speranza, velata da un brivido di paura, proviene dalle classi più a rischio. Medici, infermieri, forze dell’ordine combattono in trincea con mezzi di fortuna cercando di dare il loro meglio.
Di seguito la lettera di un poliziotto municipale della città di Napoli che si qualifica proprio come un bollettino di guerra contornato da un grido di estrema speranza.
In questo periodo al di fuori della realtà sento attorno a me ansie, paure e sconforto da parte di amici, parenti e colleghi…purtroppo, forse, fino a lunedì scorso si è sottovalutato questo mostro che ha sconvolto le vite del nostro mondo. Io ho iniziato ad avere paura, veramente paura, da lunedì sera, quando per la prima volta ho sentito un brivido, quel brivido dato da un’edizione straordinaria del tg e da una dichiarazione che mi è sembrata una dichiarazione di guerra: tutta l’Italia è zona rossa…lì ho iniziato a capire che effettivamente eravamo in guerra, stavamo combattendo una guerra silenziosa contro un nemico invisibile e perciò non ce n’eravamo ancora accorti…ormai è una settimana che guardiamo i nostri figli segregati in casa ed abbiamo quasi paura ad avvicinarli…in questa situazione tutto è chiuso, tutti dobbiamo restare a casa…o meglio quasi tutti! Ebbene sì, anche io sono uno di quelli che in questa guerra è in prima linea e, credetemi, ogni volta che devo scendere per andare a lavoro lo faccio con un po’ di magone, mi pongo mille domande, ho paura di portare questo mostro nella mia casa, da mia moglie, dai nostri figli…però ogni volta che sto in strada in quello che sembra un film post apocalittico mi sento fiero di me stesso, sento che sto veramente facendo la mia parte in questa battaglia…è vero: dovremmo avere più precauzioni, ma in fondo, facendo di necessità virtù, la nostra presenza aiuta a tenere a casa tante persone e, forse, salvare qualche vita, rallentando il contagio…perciò, anche se spesso soffriamo la poca stima di qualcuno, è in questi momenti che mi sento orgoglioso di indossare una divisa!!! Insieme ce la possiamo fare!!! #andràtuttobene #celafaremo #iorestoacasa quando non sto al lavoro!
Ognuno , da semplice cittadino può dare il proprio contributo, perché la vita dell’uno dipende dal gesto dell’altro. Il tuo destino dipinge il destino delle persone che ami di più al mondo. Stringi i denti, resta a casa.
La redazione di QuiCampiFlegrei resta a vostra disposizione per segnalare notizie che qualifichino la deontologia giornalistica ai tempi dell’emergenza COVID19.