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Non è vero ma ci credo

Siamo a gennaio e come ogni anno, chi ci crede o solo per curiosità, consulta l’oroscopo per sapere come sarà il nuovo anno per il proprio segno zodiacale ed anche per quelli di parenti ed amici.

Cosa è il segno zodiacale

Da sempre l’uomo ha rivolto lo sguardo al cielo con emozione e trepidazione per interpretarne i segni soprattutto dal punto di vista psicologico ed artistico, non a caso i corpi celesti sono sempre stati fonte di ispirazione per poeti e pittori.

Dante (Purgatorio, VIII 1-6) sul crepuscolo “Era già l’ora che volge il disio ai navicanti e ‘ntenerisce il core”, Foscolo (Alla Sera, vv 1-4), “Forse perché della fatal quïete Tu sei l’immago, a me sí cara vieni, O Sera! E quando ti corteggian liete Le nubi estive e i zeffiri sereni…“ e Leopardi (La sera del dì i festa, vv 1-4) “Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna“.

Si riteneva che il cielo fosse la dimora degli dei e da questo luogo privo di confini e posto al di sopra di tutto ciò che accade in questo mondo, essi benedivano o minacciavano gli esseri umani.

Il cielo è sempre stato visto come un luogo di perfezione ideale dove il dolore non esiste più, la speranza di una vita migliore, di purificazione dal male e di felicità eterna.

Molte religioni, infatti, collocano in cielo non solo la sede della divinità immaginando i messaggeri come creature alate, non a caso, perché l’uomo ha sempre provato invidia per gli uccelli, l’aria è sempre stato visto come un elemento proibito, come dimostra il mito di Icaro e la sua triste fine.

Ancora oggi, che l’uomo è riuscito ad arrivare sulla luna (forse), la nostra fantasia ci spinge ad immaginare viaggi intergalattici, vedi le saghe Star Trek.

Le costellazioni

Le civiltà del passato hanno cercato di unire le stelle tracciando linee immaginarie per raffigurare particolari immagini alle quali sono stati assegnati nomi e storie legati alla mitologia e alla religione: Le costellazioni.

L’Unione Astronomica Internazionale (UAI) divide il cielo in 88 costellazioni.

Le costellazioni visibili dalle latitudini settentrionali sono basate principalmente su quelle della tradizione dell’Antica Grecia mentre quelle visibili dall’emisfero australe sono state invece battezzate in età illuministica ed i loro nomi sono spesso legati ad invenzioni del tempo, come l’Orologio o il Microscopio.

Lo zodiaco e l’astrologia

Il percorso apparente che il Sole compie in un anno (eclittica) interseca dodici costellazioni che compongono lo zodiaco, alle quali nel II secolo Tolomeo aggiunse altre 36 costellazioni.

L’astrologia (discorso sulle stelle]), è un complesso di credenze e tradizioni secondo cui i movimenti dei corpi celesti rispetto alla Terra influiscono sugli eventi umani.

Origini dell’astrologia

Si ritiene che l’astrologia sia nata appena gli esseri umani hanno avuto coscienza dei cambiamenti stagionali riferendoli ai cicli astronomici nel tentativo di misurarli, registrarli e prevederli.

Con la comparsa dell’agricoltura, durante la cosiddetta rivoluzione neolitica (7000-5000 anni fa ca), nascono nuove esigenze e nuovi collegamenti tra la comparsa nel cielo delle costellazioni e il passare delle stagioni.

Analisi condotte su un’enigmatica pietra decorata la datano a più di 10.000 anni fa. Il manufatto, rinvenuta nel 2007 sulla cima di Monte Alto, sui Colli Albani, a sud di Roma. è stato definito come strumento “notazionale” e rappresenta uno dei rarissimi reperti paleolitici per i quali gli studiosi hanno ipotizzato questo utilizzo. Quindi il reperto sembra essere uno dei primi tentativi dell’uomo di comprendere e misurare lo scorrere del tempo. (Askanews).

Dal III millennio a.C., si ritiene che gli uomini abbiano consapevolmente orientato i propri edifici sacri allineandoli ai  moti delle stelle.

Antichi riferimenti astrologici  si trovano su alcuni testi ritrovati, vedi la Tavoletta di Venere di Ammi-Saduqa (compilata a Babilonia attorno al 1700 a.C.).

Il calendario lunare di Cuma

Sulla parete occidentale esterna dell’Antro della Sibilla a Cuma ci sono due gruppi di segni verticali.

Un primo gruppo è formato da 29 tacche con una lunghezza media di circa 10 centimetri: una prima serie superiore di 20 tacche parallele, disposte su di un’unica linea orizzontale che misura 108 cm, seguita da una seconda serie inferiore di 9 tacche parallele, per una lunghezza di 37,5 cm., allineata a destra. Probabilmente la serie superiore è stata tracciata da sinistra a destra e quella inferiore da destra a sinistra, secondo il sistema bustrofedico.

In basso a destra, sulla stessa parete è presente un secondo gruppo di 8 segni disposti ad arco seguito da altri segni di cui 5 nettamente distinguibili per un probabile totale di 13 segni.

L’Oroscopo

L’Oroscopo ha origini molto antiche: si sente spesso parlare di re e regine che avevano il proprio astrologo di fiducia.
Lo Zodiaco raffigurato come un cerchio (ruota) suddiviso in 12 segni che occupano esattamente 30 gradi e prendono il nome da dodici costellazioni: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci.

Miti legati ai segni zodiacali

Ariete (21 marzo – 20 aprile)

L’ariete è il primo segno zodiacale.

Secondo la mitologia greca rappresenta Crisomallo, l’ariete alato dal quale fu ricavato il famoso vello d’oro. Generato da Poseidone e Teofane fu mandato da Ermes, il messaggero degli dei, a salvare due bimbi che stavano per essere uccisi a causa delle macchinazioni della crudele matrigna. Grazie al suo gesto generoso, Zeus decise di sistemare l’Ariete tra le stelle. All’Ariete è legata la grande impresa di Giasone e gli Argonauti.

 Toro  (21 aprile – 20 maggio)

Secondo i babilonesi il Toro ha origine con Gilgamesh. Il re babilonese aveva rifiutato l’amore della dea Inanna, che adirata gli mandò contro un feroce toro celeste. Il sovrano riuscì a sconfiggere il toro grazie all’aiuto del fidato amico Enkidu.

Per i greci la costellazione del Toro è legata alla storia di Creta, che era stata fondata da Zeus trasformato in toro bianco e dalla ninfa Europa. Poseidone aveva mandato al re Minosse, che regnava proprio a Creta, un magnifico toro perché glielo offrisse in sacrificio, ma il re decise di tenerlo per sé scatenando le ire del dio dei mari. Allora Poseidone fece in modo che la moglie di Minosse si accoppiasse con quel toro. Dalla loro unione nacque il temibile Minotauro.

 Gemelli  (21 maggio – 20 giugno)

Secondo la mitologia greca i Gemelli sono Castore e Polluce, i Dioscuri, figli di Zeus. Fratelli della bellissima Elena di Troia la salvarono dai suoi rapitori ottenendo la promessa da Zeus dell’immortalità. Ma i Dioscuri,  acerrimi nemici dei gemelli tebani Ida e Linceo si scontrarono con loro in un’aspra battaglia dove Castore perse la vita. Polluce non potendo vivere senza l’adorato fratello, chiese a Zeus di onorare la propria parola e di renderli immortali. Così Zeus li pose in cielo, dove possiamo vederli ancora oggi come le due stelle più luminose di questa costellazione.

 Cancro  (21 giugno – 20 luglio)

Era, la moglie di Zeus, non poteva sopportare le scappatelle di suo marito, e tantomeno accettava i figli nati dalle numerose amanti, ecco perché fece di tutto per mettere i bastoni tra le ruote ad Eracle. Proprio mentre l’eroe combatteva l’Idra, e perciò era un tantino impegnato, Era convinse un granchio ad avvicinarsi di soppiatto e, con un colpo di chela, rompergli i tendini. Il crostaceo obbedì, lusingato dalla promessa di essere reso immortale, ma Eracle si accorse della sua presenza e lo calpestò. Nonostante la brutta fine, Era lo ricompensò per averci almeno provato, ed il Cancro ora è una costellazione eterna.

 Leone (21 luglio – 20 agosto)

Anche il Leone fa parte della leggenda di Eracle, anzi, fu la prima fiera che l’eroe riuscì a sconfiggere. Suo padre Zeus, che dall’alto dei cieli faceva il tifo per lui, decise di immortalare la preda della prima impresa del suo adorato bambino ponendola nei cieli.

 Vergine  (21 agosto – 20 settembre)

La costellazione della Vergine è stata la rappresentazione di diverse dee. La prima fu Inanna, la grande divinità dei sumeri, o  Ishtar o Astarte presso i babilonesi e presso i popoli semiti, per gli egizi fu Iside, per i greci Demetra. Rappresentata come la dea portatrice fecondità e abbondanza. Spesso ha una spiga in mano, infatti la stella più luminosa di questa costellazione è Spica.

Bilancia  (21 settembre – 20 ottobre)

Al tempo dei greci  la Bilancia non esisteva ed il nome delle sue stelle indica che faceva invece parte della costellazione dello Scorpione. Giulio Cesare la volle in cielo perchè voleva essere ricordato come un legislatore giusto ed irreprensibile e ne fece il suo simbolo.

Scorpione (21 ottobre– 20 novembre)

Costellazione tipica delle notti invernali, spicca per la “cintura” di Orione, ai cui lati si trovano due stelle di grande fama, le bellissime e luminosissime Betelgeuse e Rigel. La cintura di Orione è formata da tre stelle allineate, chiamate anche “I tre Re” o “I Re Magi”: Alnitak (Zeta Orionis), Alnilam (Epsilon Orionis) e Mintaka (Delta Orionis). La costellazione di Orione veniva rappresentata dai Sumeri come l’eroe Gilgamesh che affrontava in cielo il toro, l’animale rappresentato dalla costellazione zodiacale confinante ad ovest. Orione figlio del dio del mare Poseidone era raffigurato come un cacciatore, e nel cielo confina, a breve distanza, con le due costellazioni del Cane Maggiore e del Cane Minore, i due cani che seguono il cacciatore all’inseguimento della Lepre. Orione innamorato delle sette figlie di Atlante, le Pleiadi, e queste per sfuggire alle sue attenzioni chiesero a Zeus di essere sistemate tra le stelle, infatti si trovano nella costellazione del Toro. Orione morì a causa di uno scorpione mandato da Artemide per punirlo per essersi vantato di essere in grado di cacciare qualsiasi animale. Mossi a compassione, gli dei tramutarono Orione e lo Scorpione in costellazioni.

Sagittario (21 novembre – 20 dicembre)

Metà uomo e metà bestia era già conosciuto al tempo dei babilonesi, e secondo alcuni rappresenta il selvaggio Enkidu, grande amico di Gilgamesh. Per i greci era invece Crotus, figlio di Pan, anche lui  un satiro, amato dalle muse ed inventore del primo arco.

Capricorno (21 dicembre – 20 gennaio)

Secondo i sumeri il saggio dio Enki, Dio dell’acqua, mezzo capra e mezzo pesce appariva in questa forma ai mortali per parlare con loro e donargli la conoscenza. I greci ritenevano si trattasse della forma assunta da Pan quando il terribile Tifone minacciò l’Olimpo e tutti gli dèi si trasformarono in animali per sfuggirgli. 

Acquario (21 gennaio – 20 febbraio)

Zeus ammirava un giovane pastore di nome Ganimede e lo voleva come coppiere, così un giorno si tramutò in aquila e lo portò nella propria dimora celeste. Ganimede è l’Acquario e poco sopra questa costellazione compare quella dell’Aquila. 

Pesci (21 febbraio – 20 marzo)

I Pesci sono l’ultimo segno dello zodiaco e simboleggiano il passaggio di un’era ed il rinnovamento cosmico perchè dopo di loro il ciclo ricomincia. Nella mitologia indiana Matsya, un enorme pesce, salva alcuni uomini dal grande diluvio mentre per i sumeri questa costellazione rappresentava un pesce e una rondine. Anche il cristianesimo all’inizio aveva scelto come simbolo proprio un pesce. Quando Afrodite dovette nascondersi da Tifone scelse di trasformarsi in un pesce e portò con sé anche il figlioletto Eros, perciò i pesci sono due.

Foto di copertina: mosaico pavimentale pavimentale della sinagoga BETH ALPHA in Israele. Vi sec. d.C.

Tutte le immagini sono prese dal libero dominio.

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Anna Abbate
Archeologa, consulente informatica e web design freelance. Nata a Napoli, si occupa dal 1971 di Information Tecnology dopo essersi formata alla IBM come Analista Programmatore. Dopo una vita vissuta nel futuro ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”. Divide il suo tempo tra la passione per l’informatica e la ricerca storica. Con alcuni amici archeologi ed antropologi ha fondato nel 2011 il “Gruppo Archeologico Kyme”, associazione di promozione sociale, della quale attualmente è presidente, organizzando giornate di valorizzazione e promozione del patrimonio storico-archeologico e delle tradizioni dedicate soprattutto alle scuole. Si occupa, in particolare di Napoli e del territorio flegreo. Ha pubblicato i libri "Da Apicio... a Scapece (Valtrend Editore, 2017), "Biancomangiare... il Medioevo in tavola" (Valtrend Editore, 2018).

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