Un’alleanza tra le istituzioni, il mondo accademico e quello aziendale per favorire la ricerca scientifica e la pratica clinica nel campo della medicina riproduttiva
– Merck lancia e sostiene il MIP, Programma di Innovazione Medica per la riproduzione umana, in collaborazione con i ricercatori dell’Università Federico II, eccellenza internazionale nella ricerca scientifica
– Nell’ambito del MIP si concretizzano due importanti progetti:
o il Fertility Training Center per la formazione di ginecologi ed embriologi provenienti da tutto il mondo
o l’hub tecnologico, che include tutte le attività di innovazione della divisione Fertility
Napoli, 20 giugno 2019 – Due progetti concreti a supporto della ricerca scientifica realizzati in Campania grazie all’accordo tra Università degli Studi Federico II di Napoli e Merck. Un accordo che unisce l’eccellenza internazionale della ricerca campana e la mission dell’Azienda di tradurre idee e progetti di valore in soluzioni reali a beneficio dei pazienti. Oltre 3 milioni di eurol’investimento previsto per promuovere l’innovazione nel campo della fertilità.
Questi i numeri del MIP, Programma di Innovazione Medica per la riproduzione umana promosso e finanziato da Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, realizzato grazie all’alleanza con Regione Campania e Università degli Studi Federico II epresentato oggi in conferenza stampa a Napoli, alla presenza del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca.
Si tratta di una “rete collaborativa” basata su un approccio di Open Innovation con l’obiettivo di tradurre la scienza biomedica in applicazioni cliniche concrete, fornendo finanziamenti e supporto durante il processo traslazionale, caratterizzato da un approccio multidisciplinare e altamente collaborativo.
“L’investimento di Merck in Campania per il centro di ricerca internazionale sulla fecondazione assistita alla Federico II – afferma Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi Federico II – conferma la capacità dell’Ateneo di attrarre importanti realtà internazionali in Campania. Sempre di più dobbiamo usare la leva della ricerca e della formazione per creare sviluppo in tutti i settori della conoscenza”.
Il MIP rappresenta un’opportunità reale di progresso capace di ingenerare un virtuoso scambio di competenze e di rappresentare un volano per lo sviluppo locale.
Fermento culturale, scambio e dibattito concettuale e metodologico sono alla base di questo Programma che apporta benefici in termini di qualificazione delle risorse e valorizzazione della ricerca scientifica, tanto per il mondo accademico quanto per l’Azienda. Un beneficio che si traduce in un vantaggio concreto per i pazienti.
“Da oltre tre secoli e mezzo Merck promuove l’innovazione nel campo della salute, attraverso azioni concrete e iniziative che vanno oltre il farmaco per fare una reale differenza nella vita delle persone” dichiara Antonio Messina, a capo del business biofarmaceutico di Merck in Italia. “Anche nel nostro Paese coniughiamo ricerca ed innovazione scientifica con investimenti a favore del territorio. Dopo la Puglia possiamo ora annoverare anche la Campania tra le Regioni in cui stiamo investendo. Siamo davvero orgogliosi di poter contribuire con queste iniziative alla valorizzazione del Sud e dei suoi talenti ed alla crescita del Sistema Paese.”
Superare i limiti della fertilità nella pratica clinica e rendere le procedure diagnostiche e terapeutiche più solide, rapide e precise sono proprio i punti chiave su cui agisce il Programma, al fine di intercettare le esigenze mediche insoddisfatte.
“Il MIP – spiega Salvatore Longobardi, Senior Global Medical Director Fertility Merck – supporta la ricerca nel campo della riproduzione umana nelle sue fasi iniziali, mettendo in contatto i partecipanti e i loro gruppi di ricerca con una gamma di esperti e di servizi innovativi, offrendo tecnologie all’avanguardia e supporto costante durante l’intera fase di sviluppo”.
Questa rete coinvolgerà medici, ricercatori, embriologi e ingegneri per testare approcci che aiutino a sviluppare e tradurre la ricerca e le tecnologie nella pratica clinica. L’Università degli Studi di Napoli Federico II gioca in tal senso un ruolo fondamentale, offrendo l’accesso ai servizi di: biosensing; bioimaging; impianto e inseminazione su chip; bioreattoristica, Delivery di agenti bioattivi mediante nanocarrier degradabili e nanoemulsione.
“Innovazione tecnologica e formazione d’avanguardia arricchiscono il percorso che l’Azienda promuove per la tutela della salute riproduttiva, grazie al Centro di Riferimento Regionale per la Procreazione Medicalmente Assistita, riconosciuto a livello europeo. Il Centro è particolarmente dedicato alla preservazione della fertilità ed ha sviluppato una rete regionale di oncofertilità. Presso l’AOU, nell’ultimo biennio sono stati effettuati più di 2000 counselling, oltre 1000 crioconservazioni e in 1200 casi si è preservata la fertilità con trattamenti farmacologici”, sottolinea il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, dott. Vincenzo Viggiani.
All’interno del MIP, Merck lancia e sostiene il Fertility Training Center, un centro internazionale di training dedicato a formare ginecologi ed embriologi provenienti da tutto il mondo negli ambiti di medicina ed embriologia per la salute riproduttiva della donna.
“Il progetto di training – illustra Fulvio Zullo, Professore di Ginecologia e Ostetricia, Dipartimento di Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed Odontostomatologiche, Università degli Studi di Napoli Federico II – fornirà istruzione e formazione con professori e opinion leader di fama internazionale, utilizzando le tecnologie più avanzate nel campo della fertilità”.
Sempre nell’ambito del MIP e sotto l’egida della partnership Merck – Federico II, nasce inoltre un Hub tecnologico presso l’Università degli Studi Federico II dove saranno concentrate tutte le attività di innovazione della divisione Fertility.
“Obiettivo dell’Hub – spiega Paolo Netti, Professore di Bioingegneria Industriale, Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione industriale, Università degli Studi di Napoli Federico II – quello di ottenere prodotti che supportino la riproduzione umana e raggiungere la traslazione biomedica nel mercato e nella pratica clinica entro tre anni”.
Merck inaugura così, attraverso un modello di hub&spoke ‘aperto’ alle influenze esterne, un nuovo modo di dare impulso all’innovazione medica; un tassello fondamentale per migliorare i risultati nella Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).