I Campi Flegrei sono ricchi di bellezza e di sapori e sono in grado di farci scoprire sempre nuove piccole perle. È questo il caso dell’Azienda Agricola Portolano, situata nella porzione sudorientale della piana di Toiano, laddove la piana si raccorda dolcemente alle pendici di Monterusso: un piccolo tesoro nascosto al traffico cittadino, con una vista spettacolare sul golfo di Pozzuoli e su Capri.
Il vigneto dell’Azienda Agricola Portolano appartiene alla famiglia da diverse generazioni, ma sono i fratelli Mara e Stefano che hanno ripristinato i vigneti esistenti ed hanno creato un’azienda agricola, mossi dalla passione per il territorio e per una coltivazione dalla tradizione millenaria.
I fratelli Portolano si definiscono “guardiani del territorio”, poiché portano avanti la tradizione vinicola e gastronomica dei Campi Flegrei nel rispetto e nella tutela dell’ambiente. Le loro vigne sono coltivate a piedefranco, ovvero un tipo di produzione del vino le cui uve non sono innestate “Quando nel 1800 c’è stata un’invasione di fillossera della vite, un insetto che attacca la vite e provoca in breve tempo gravi danni alle radici e la conseguente morte della pianta attaccata, i vigneti di tutta Europa sono stati decimati. Le uniche viti che sono sopravvissute sono quelle dei Campi Flegrei e di pochissimi altri territori, le cui viti sono coltivate su terreni vulcanici. In questi terreni, infatti, l’insetto non riusciva a scavare perché il terreno vulcanico franava e quindi non si creavano quelle gallerie che avrebbero permesso all’insetto di raggiungere la radice della pianta. In altri territori, invece, le viti che sono state piantate successivamente, sono innestate su una radice di vite americana, che non era attaccata dalla fillossera. Nei Campi Flegrei, quindi, esistono ancora delle piante non innestante, proprio perché affondano le proprie radici in terreni vulcanici”, spiega Mara Portolano.
Nell’Azienda Agricola Portolano vengono prodotti diversi tipi di vino, come il Villa Teresa; il Villa Teresa 6”, e naturalmente l’immancabile Piedirosso, per una produzione totale di circa ventimila bottiglie. “Noi qui produciamo un Piedirosso coltivato a piedefranco, un aglianico, il Villa Teresa 6” e abbiamo visto che abbiamo ottenuto un ottimo prodotto, molto diverso dagli altri prodotti del Sud Italia, come quelli del Vulture e l’Irpinia. È un aglianico un po’ più elegante, meno tannico e meno aggressivo rispetto agli altri vini aglianico. Questo vino ci sta dando delle grosse soddisfazioni: anche se all’inizio abbiamo incontrato una certa diffidenza, ora generalmente chi assaggia questo prodotto rimane stupito dal suo gusto particolare. Poi, chiaramente, fra i nostri vini c’è il Piedirosso, che non può mancare in questa zona. Produciamo anche un Blend che è un mix di Aglianico e di Piedirosso (Villa Teresa ndr) che non viene prodotto ogni anno, perché dipende dalla quantità di Aglianico che abbiamo a disposizione: se ne abbiamo una quantità sufficiente a produrre sia il Blend che l’aglianico in purezza, lo facciamo, altrimenti non lo produciamo” raccontano Mara e Stefano Portolano.
Quest’anno i fratelli Portolano produrranno anche una Falanghina Doc dei Campi Flegrei, una Falanghina Spumantizzata ottenuta con metodo ancestrale, ovvero una fermentazione dei lieviti in bottiglia. Il vino viene messo in bottiglia con dei lieviti selezionati e poi viene fatto rifermentare in bottiglia. La fase della sboccatura viene eliminata, ma è stata una scelta ponderata e voluta, tanto che imbottigliano il vino in bottiglie trasparenti che non nascondono la presenza di lieviti sul fondo. La scelta del metodo ancestrale per la produzione di questa falanghina spumantizzata risiede anche nel fatto che non vogliono produrre il vino in autoclave – serbatoi in acciaio inox a chiusura ermetica utilizzati per la produzione di vini spumanti per ottenere la rifermentazione in autoclave (ndr) – poiché avrebbero dovuto affidare il loro vino a terzi. Per ora hanno prodotto solo un piccolo numero di bottiglie che hanno il nome Only for My Friends e non commercializzate, proprio per valutare questa prima vinificazione. Buona la prima, il vino riscuote un ottimo successo e hanno intenzione di aumentare la produzione e di immetterlo sul mercato.
Oltre che l’eccelsa qualità dei vini, l’ospitalità e la vigna ben curata, ciò che contraddistingue l’Azienda Agricola Portolano è il fatto che i loro vini sono a chilometro zero, un vino “dall’uva alla bottiglia”: “Per nostra scelta usiamo solo l’uva dei nostri vigneti. Privilegiamo la qualità e non la quantità, per questo alcuni anni, ad esempio, non abbiamo proprio prodotto perché abbiamo avuto stagioni non favorevoli e il vino non era all’altezza dei nostri standard. Noi cerchiamo di dare un senso a questo vino e all’impegno che mettiamo in ogni singola fase della produzione, proprio perché vogliamo fare un prodotto migliore che rispetti degli alti standard di qualità”, precisa Stefano Portolano.
Poiché i vini dei fratelli Portolano raccontano la storia dei Campi Flegrei, che è anche la nostra storia, non ci sorprende che i loro vini siano disponibili in ristoranti come l’Abraxas, ad esempio, così come altre cantine della zona, insieme a ristoranti ed enoteche della zona sorrentina. È possibile acquistare i loro vini sia dai loro rivenditori che presso la stessa Azienda Agricola Portolano.
Non solo vino, ma anche dei percorsi enogastronomici che sono un tuffo nei sapori di casa nostra. L’Azienda Agricola, infatti, organizza spesso percorsi nelle loro vigne, con spiegazioni annesse, che terminano con una degustazione di cibi nostrani, accompagnati sapientemente dai loro vini. Durante le degustazioni, i partecipanti non solo hanno modo di visitare e di capire quali siano i passaggi della produzione del vino, ma anche di godere di uno splendido panorama con un calice di vino nella mano. I percorsi enogastronomici, cui si può partecipare previa prenotazione, non hanno una cadenza fissa, ma sono naturalmente organizzati da fine marzo ad inizio giugno, quando l’aria è ancora fresca e non fa troppo caldo.