Giovedì 4 ottobre alle ore 19.30 al teatro Mercadante verra’ proiettata in anteprima la trasposizione filmica di Cravattari di Fortunato Calvino con protagonisti Antonella Morea, Rosa Fontanella, Gioia Miale, Laura Borrelli, Pietro Juliano, Andrea Di Ronza. Una serata evento per celebrare il pluripremiato testo del 1994 con un dibattito alla quale parteciperanno Nino Daniele, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Napoli; Giovanni Melillo, procuratore capo della Procura della Repubblica di Napoli; Don Tonino Palmese; Valerio Caprara, critico cinematografico; Francesco Nardella, vice direttore Rai Fiction; Vito Grassi, presidente Unione Industriali Napoli; Antonio Parlati, dirigente Rai e presidente della sezione Editoria Cultura e Spettacolo dell’Unione industriali di Napoli; Francesco Pinto, direttore del CPTV Rai di Napoli. Modera la serata Gianni Simioli.
Un progetto voluto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, realizzato e prodotto da Aldebaran di Livio Varriale, in collaborazione con l’Unione Industriale di Napoli, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Pegaso e girato anche nel luogo della prima rappresentazione: Napoli Sotterranea con la partecipazione attiva dell’Accademia.
Cravattari di Fortunato Calvino è uno dei drammi più belli ed intensi scritti e rappresentati in Italia negli ultimi decenni – racconta Nino Daniele – Nasce da una motivazione civile e di essa conserva, nello svolgimento della vicenda, pienamente il Pathos. Una delle pagine più alte del teatro italiano contemporaneo e un’ opera d’arte che raggiunge interamente il fine dell’arte: quello di aiutare a cambiare il mondo. Oggi che la crisi ha reso l’usura un problema sociale e criminale nuovamente dominante – anzi oggi dopo che, con la crisi indotta dalla finanza globale, possiamo dire che l’usura era diventata la forma mondo, ed il tasso usuraio viene pagato con il prezzo del futuro delle nuove generazioni – tutti dovrebbero vedere quest’opera teatrale». «“Cravattari” nella trasposizione filmica – così ha commentato Valerio Caprara – mi è sembrato di solida resa emotiva e stilistica. Calvino ha realizzato bene con la macchina da presa ciò che gli era familiare drammaturgicamente.
Parte delle riprese sono state realizzate nel teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli diretta da Giuseppe Gaeta, con gli allievi del corso di scenografia tenuto da Renato Lori e Gilda Cerullo hanno partecipato attivamente realizzando le scene. Gli ultimi ciak nelle gallerie di Napoli Sotterranea, per poi passare al montaggio del film. Fil rouge tra le repliche teatrali e l’attuale versione filmata è la colonna sonora di Enzo Gragnaniello che per l’occasione ha creato nuove ed inedite musiche, e magiche sonorità.
Il testo Cravattari ha raggiunto le mille repliche e dopo 24 anni è ancora ovunque rappresentato ed è spesso oggetto di studio nelle varie Università Italiane e non solo. Ultima tesi sulla drammaturgia di Fortunato Calvino e’ stata di Mélissa Zat dell’Università di Liege in Belgio, dal titolo La Camorra napolitaine dans l’oeuvre de Fortunato Calvino.