Nasce l’Associazione di Tutela del Pomodoro Cannellino dei Campi Flegrei. A promuoverla nove operatori del settore agricolo di Bacoli e Monte di Procida. A presiedere il sodalizio è Giovanni Tammaro. Gli associati già hanno elaborato il logo e il disciplinare.
Il pomodoro cannellino, tipico dell’area flegrea, è coltivato in alcune zone di Cappella, Cuma e Monte di Procida. Il pomodorino flegreo è già nell’elenco dei “prodotti tradizionali” della Regione Campania e ora l’obiettivo dell’associazione è riuscire ad ottenere la denominazione di origine protetta, la dop; così come è già avvenuto ad un altro pomodoro tipico della Campania, il pomodorino del Piennolo del Vesuvio.
Il cannellino flegreo ha frutti di forma ovale allungata. La coltivazione, realizzata tradizionalmente con l’ausilio di canne per il sostegno e fili, è manuale e l’epoca di coltivazione va da aprile ad agosto. La coltivazione del Cannellino Flegreo è accertata dalla fine dell’800. La peculiarità è il suo radicamento in terreni vulcanici sabbiosi. Il prodotto è da sempre stato destinato alla produzione di conserve oltre che al consumo da fresco. Negli ultimi anni si stanno sperimentando nuovi abbinamenti. Secondo il maestro pizzaiolo Diego Vitagliano è particolarmente indicato sulla pizza. L’Associazione di Tutela del Pomodorino Cannellino dei Campi Flegrei parteciperà alla prossima edizione di Malazè che si terrà dal 15 al 25 settembre.
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